XI Concorso Marcucci - A.S. 2016/2017 - page 154

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Donna vestita di pelle di tasso; stando seduta, tiene le mani
alla cinta e il capo chino; vicino, ma per terra c’è un pezzo di panno,
un gomitolo di refe e un paio di forbici.
Donna vestita di pelle di tasso; stando seduta, tiene le mani alla cinta e il capo chino; vicino,
ma per terra c’è un pezzo di panno, un gomitolo di refe e un paio di forbici.
L’accidia è fine a se stessa, è essere intrappolati nella paura di fallire e quindi non fare niente.
È tirare la propria corda finché non si spezza, sacrificare se stessi nel nulla più totale
con perdite di tempo reiterate all’infinito. L’accidia conduce al rimorso, ai rimpianti, alla
svalutazione della vita e delle possibilità che essa offre. È una continua caduta nel vuoto, non
puoi agire su essa e non puoi impedire che avvenga. L’accidia è un peccato ed è un’offesa
a Dio. E’ un non essere grati a quanto l’amore di Dio ci ha donato. In quanto peccato, anche
Dante colloca negli Inferi chi pecca di Accidia.
ACCIDIA
SECONDO MARCUCCI
ACCIDIA
SECONDO GLI ALUNNI
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