XI Concorso Marcucci - A.S. 2016/2017 - page 152

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Donna graziosa con una fiammella sul capo, veste di rosso,
tiene in braccio un fanciullino e un altro per la destra;
un altro ancora scherza ai suoi piedi.
Donna graziosa con una fiammella sul capo, veste di rosso, tiene in braccio un fanciullino e
un altro per la destra; un altro ancora scherza ai suoi piedi.
Amare significa donare se stessi all’altro. Significa rendere felici le persone a cui ti doni.
Significa rispettare e affidarsi, fare del bene, regalare felicità. Amare se stessi è importante
per stare bene con quello che tu sei, ma non sarai mai pienamente felice se parte di questo
amore non lo doni al prossimo. L’amore così come la felicità, è una catena infinita. Ogni
persona alla quale doni amore e felicità sarà la prima a fare lo stesso e così via. Non
dobbiamo essere egoisti, l’egoismo rende tristi e soli, dobbiamo imparare a vedere oltre al
nostro “io”, vedere tutto quello che ci circonda, tutto il bene, l’amore e la felicità che possiamo
regalare ogni giorno. Amare il prossimo rende felici perché non c’è niente di più bello e
gratificante di regalare sorrisi. L’immagine delineata dal Marcucci mi indirizza alla famiglia
il primo luogo dove si apprende ogni virtù. La vita umana dal suo nascere al suo naturale
morire ha bisogno di essere amata e protetta. Ogni persona umana, diceva il Venerabile
Marcucci , “è opera di Dio, da Lui creata a sua immagine e somiglianza, depositaria di verità,
bontà e bellezza”. Inoltre lui sosteneva che “
l’opera educativa accompagna e favorisce la
crescita delle dimensioni più autentiche dell’essere umano fino alla sua pienezza, irrobustisce
il senso della vita e produce gioia
”. Egli considerava infatti “ i
l lavoro educativo la più alta
forma di carità
”. (Elisa IV F)
«
L’alleanza di amore e fedeltà, di cui vive la Santa Famiglia di Nazaret, illumina il principio
che dà forma ad ogni famiglia, e la rende capace di affrontare meglio le vicissitudini della vita
e della storia. Su questo fondamento, ogni famiglia, pur nella sua debolezza, può diventare
una luce nel buio del mondo. “Qui comprendiamo il modo di vivere in famiglia. Nazaret
ci ricordi che cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore, la sua bellezza austera e
semplice, il suo carattere sacro e inviolabile; ci faccia vedere come è dolce ed insostituibile
l’educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell’ordine sociale” (Paolo
VI, Discorso a Nazaret, 5 gennaio 1964)»
.
(Papa Francesco, Amoris Letitia 66)
CARITÀ VERSO IL PROSSIMO
SECONDO MARCUCCI
CARITÀ VERSO IL PROSSIMO
SECONDO GLI ALUNNI
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