XI Concorso Marcucci - A.S. 2016/2017 - page 150

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Giovanetto alato, in abito rosso e giallo, con occhi rivolti al Cielo;
tiene la mano sinistra al petto, da cui esce una fiamma; nella mano destra
ha un vaso di acqua, che versa ad un cervo sitibondo, che ha vicino.
Giovanetto alato, in abito rosso e giallo, con occhi rivolti al Cielo; tiene la mano sinistra al
petto, da cui esce una fiamma; nella mano destra ha un vaso di acqua, che versa ad un
cervo sitibondo, che ha vicino.
Nel disegno vediamo un angelo che versa dell’acqua ad un cerva. Questa è una metafora
che sta a significare il bisogno di Dio che ha l’uomo, talmente grande ed importante da poter
esser paragonata alla sete della cerva, un bisogno naturale ed essenziale, per continuare a
vivere serenamente. Senza, la vita dell’uomo è una vita a metà, un’esistenza non vissuta a
pieno, alla quale mancherà sempre qualcosa.
Perchè vivere in Dio vuol dire vivere pienamente con la consapevolezza di chi si è, del
perché si è qui. Vivere in Dio vuol dire sentirsi amati anche quando in apparenza non si
ha nessuno, non sentirsi mai soli, essere davvero felici. E’ lui che sazia la nostra sete di
felicità. E’ lui l’acqua viva che disseta il nostro cuore e infonde il coraggio per rialzarci dalle
nostre cadute. E’ la sua acqua che lava il nostro cuore offuscato dalla polvere del peccato
e ci fa vedere con gli occhi puliti la realtà. Ci aiuta a porre maggiore attenzione a quelle “
mistiche Colonne
” come diceva il Venerabile Marcucci, rappresentate dalle tre virtù teologali
della fede, speranza e carità e dalle quattro virtù cardinali della prudenza, giustizia, fortezza
e temperanza. E’ bevendo questa acqua viva della sorgente di Dio che attingiamo la forza,
l’aiuto, la grazia, il coraggio di andare avanti. (Camilla IV F)
DESIDERIO DI DIO
SECONDO MARCUCCI
DESIDERIO DI DIO
SECONDO GLI ALUNNI
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