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Vecchia pallida, secca e brutta con occhi lividi e biechi,
tutta scapigliata, ha tra i capelli alcune viperine,
l’abito lacero di color di ruggine, si morde le mani tra le quali
tiene un cuore umano da lei lacerato in pezzi.
L’invidia nasce dal desiderio di avere qualcosa che gli altri hanno e che ci sembra, per ragioni di
giustizia, dovremmo avere anche noi. Ci sono diversi tipi di invidia: per le cose materiali, come un
giocattolo, un gioiello; per le cose astratte, come la lealtà, l’amicizia; per le doti naturali come la
solarità, la fede, l’intelligenza; per l’aspetto fisico, gli occhi celesti, bei capelli. L’invidia si esprime
attraverso l’aggressività, la svalutazione degli altri, ma anche attraverso il lamento. Chi fa la vittima
è convinto di essere trattato ingiustamente dal mondo che invece, è stato molto generoso con tutti
gli altri. Non affrontano la vita, ma spesso vorrebbero che fossero gli altri a darsi da fare al posto
loro. L’invidia è uno dei vizi capitali e produce sofferenza perché porta a comportamenti malevoli.
L’invidia fa parte della nostra natura. Saperci assumere le nostre responsabilità, riconoscere i
nostri limiti e avere voglia di superarli, può metterci in discussione e trasformare il bambino che
batte i piedi per soddisfare i suoi desideri, in un adulto capace e responsabile.
CLASSE
CLASSE IV
CLASSE
CLASSE IV
INVIDIA
SECONDO MARCUCCI
INVIDIA
SECONDO GLI ALUNNI